Airola, si rompe la rete di contenimento. Tegole giù dal campanile dell’Annunziata
Posted by redazione su 31 dicembre, 2014
Continua a destare preoccupazione il monumento più conosciuto della città. Alcune tegole sono cadute ieri notte dalla cuspide del campanile dell’Annunziata: la causa quasi certamente sono state le temperature gelide di questi giorni, che potrebbero aver compromesso la consistenza della malta legante ed il forte vento che si è abbattuto sulla zona durante la notte. L’acqua, infiltratasi nella zona sottostante e diventata ghiaccio, è aumentata di volume, facendo pressione verso l’alto e spezzando di fatto la terracotta. Immediatamente è stata allertata la Polizia municipale, coordinata dal comandante, Carmine Laudanna, che ha disposto la messa in sicurezza dell’intera piazza: transennata tutta l’area intorno al monumento in attesa di verificare la staticità della copertura e tutelare l’incolumità pubblica. Dall’ufficio Manutenzione del Comune fanno sapere che la situazione è sotto controllo e con un’ordinanza di ieri il sindaco, Michele Napoletano, ha già vietato la circolazione di veicoli e pedoni su un tratto di via Annunziata. Già due anni fa dalla cuspide caddero alcune tegole ed intervennero i tecnici della Soprintendenza alle Belle Arti di Caserta ed i Vigili del Fuoco di Napoli, coadiuvati dagli specialisti del Saf (Speleo Alpino Fluviale) con un’autoscala da 40 metri. L’accertamento dei tecnici verificò a suo tempo la presenza di diverse fratture nelle tegole di terracotta smaltata e di un distacco di circa 5 centimetri del costolone orizzontale che sormonta l’ultimo livello del campanile. Ma a preoccupare è anche il brecciame di pietra travertina che si è accumulato lungo i bordi della superficie del campanile per il deterioramento. Per evitare ulteriori cadute di tegole compromesse, la cuspide, alta sette metri, venne ingabbiata con una rete metallica di contenimento, che evidentemente la notte scorsa ha ceduto. Il problema è ora come mettere mano per rimuovere e sostituire le parti ancora pericolanti. Altro intervento, questa volta di natura statica, dovrebbe interessare il costolone, ma a questo punto il problema diventano i fondi.
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